Trigger in inglese significa grilletto, causa scatenante. Annamaria Ajmone, coreografa e danzatrice, innesca la trasformazione di uno spazio in luogo che diventa tana, rifugio, territorio di passaggio. Uno spettacolo “nomade” per trasformare spazi aperti in dimore temporanee, creando paesaggi “altri” che si intersecano, dando vita a sovrapposizioni temporali e a Sconfinamenti.
Una performance dinamica e ricercata, che ripensa la disposizione scenica in relazione a paesaggi o architetture e dove lo spettatore viene condotto in un viaggio vorticoso fatto di vicinanza, danza, sonorità e ascolto.
Non esiste la possibilità di incarnare niente, se non il proprio corpo.