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Lorenzo Morandini

Lorenzo Morandini avvia la propria formazione al Teatro Nuovo di Torino per proseguire al Trinity Laban di Londra dove si diploma nel 2016 con la ricerca coreografica The Enlightenment. Dal 2018 al 2021 è tra gli autori del progetto Incubatore CIMD di Milano, dove sviluppa il suo primo progetto coreografico: IDILLIO, sostenuto da diverse realtà, fra queste i festival Più che danza! e MilanOltre, e le residenze presso Movimento Danza, la compagnia Abbondanza/ Bertoni con il bando KOMM TANZ e il nostro Studio all’interno di Passo Nord. La creazione è stata selezionata per la Vetrina della giovane danza d’autore 2021 del Network Anticorpi XL. Nel 2020 è selezionato per il progetto formativo Nuove Traiettorie e con il collettivo AZIONIfuoriPOSTO organizza la rassegna danzare A monte in Val di Fiemme. È interprete per il progetto Perspectiva: vedere attraverso ideato da Silvia Dezulian e Filippo Porro, presentato al nostro Festival nel 2020 e a CROSS Festival nel 2021.

S è il secondo progetto coreografico di Lorenzo Morandini che, riprendendo lo studio sul movimento e sul corpo definito "barocco" per la sua stravaganza ricca di sfumature e ripetizioni in IDILLIO, lascia spazio a nuove ed insolite possibilità di indagine sulla scena.

Questo progetto vede protagonisti droni FPV, dispositivi molto leggeri che permettono il collegamento ad un visore indossato da Fabrizio Botto, pilota professionista e parte integrante della progettazione e della performance. Il desiderio del coreografo è quello di ribaltare la prospettiva spostando il focus sull'osservazione del drone, che solitamente rappresenta gli "occhi" di chi lo usa, e del suo pilota immerso nella visione data dal dispositivo e in scena con il suo corpo sfasato e confuso.

Il focus della ricerca è la relazione tra i tre elementi in movimento, danzatore, drone e pilota-avatar che presentano caratteristiche e intenzioni diverse l'uno dall'altro in un continuo scambio di energia. Non a caso la scelta della S simbolo dell’entropia, la legge che determina lo scambio di energie fra corpi di diversa natura nel tentativo di ricerca di un equilibrio. La musica di Mattia Nardon e le luci guidano questo processo e creano la visione di un mondo improbabile, ma non impossibile.