Il pluripremiato duetto porta in scena un confronto fisico tra due corpi, due personalità che s’interrogano sul concetto di distanza.
Fino a che punto possiamo trasmettere all’altro? Quanto si può soffrire?
Fino a che punto si può spingere e farsi spingere da una manipolazione fisica?
Lo scopo è quello di trovare un mondo comune basato sul concetto di dare e ricevere, di fiducia e sostegno reciproco che si crea solo quando un corpo offre ad un altro un’opportunità di libertà.
Da sempre il lavoro di Sharon Fridman nasce dalla connessione tra le persone, i loro corpi e le loro anime, e dalla costruzione della relazione che si sviluppa durante la collaborazione e l’incontro.